“Kepler-452b è la cosa più simile che abbiamo a quella che qualcun altro potrebbe chiamare casa”
– Jon Jenkins, Kepler data analysis lead at NASA’s Ames Research Center in Moffett Field, California
Passeranno centinaia e migliaia di anni. La tecnologia partorirà totem tecnologici che ridefiniranno il concetto di umano. Alluvioni, guerre e carestie dimezzeranno la popolazione. Alcove e laboratori la moltiplicheranno. Ed un giorno, dopo tutto questo, un figlio dell’uomo, forse, chiamerà Kepler-452b casa.
L’orizzonte dell’umanità, ieri, 23 luglio 2015, si è allargato di 1440 anni/luce. Il lungo viaggio di Ismaele, interrottosi contro il capo duro d’una balena, riprende. I porti non saranno più le lerce cittadine di Bedford o Nantucket, ma le basi di lancio di Cape Canaveral, Florida, o Vostochny, Siberia.
Un giorno, fra mille anni, i figli dell’uomo festeggeranno il 23 luglio 2015.
www.callmeishmael.net riparte, il viaggio lo stesso, ma la sentinella non guarderà più mare, ma cielo.