Il nostro Manifesto

Chi siamo? Non siamo. Nomi non ne abbiamo. Siamo una moltitudine. Chiamateci Ismaele. Come il bastardo di Abramo e di Agar, la schiava d’Egitto. Abbiamo solo per metà sangue sacro. Siamo stati cacciati, condannati e benedetti a vagar per il deserto. Siamo nomadi, senza casa e senza meta. Il destino? L’ha deciso per noi l’Arcangelo:

“La sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui” Genesi 16:12

Enoi abbiamo fatto di questa profezia precetto. Siamo fedeli all’infedeltà. Siamo in cerca di nemici, per farceli maestri. Siamo da soli, e parliamo al vento. Abitiamo gli abissi, le vette, i deserti, le nebbie, le paludi, le periferie, le province, se ci incrociamo ci riconosciamo. Non cerchiamo un senso. Inseguiamo il Leviatano, impazienti di farci affondare al colpo della sua testa dura. E cantiamo in coro, mentre affoghiamo, il motto della ciurma:

“Sfidandoti io ti adoro” Moby Dick, Herman Melville